venerdì 27 luglio 2007

Che direbbe Elliott?

Il Midex sembra avere una struttura da decifrare piu` semplice del S&P/MIB. Perché non usarla a scopo previsionale?

Il primo ragionamento da affrontare e’ il seguente: in un periodo toro (orso) indici appartenenti allo stesso mercato e con caratteristiche simili possono comportarsi in modo opposto? Viene da rispondere NO. Se poi ci chiediamo: un indice può segnalare in anticipo un’eventuale inversione della tendenza, rispetto a un altro indice dello stesso mercato con caratteristiche simili? Qui viene da rispondere SI`.
Nel primo caso e’ ovvio che qualora non si tratti di indici settoriali tutti si copieranno. Nel secondo caso pure, ma con un’eccezione: se dovessimo smobilitare pesanti posizioni, da dove inizieremmo, da titoli a grossa capitalizzazione, o a media o a piccola? E’ ovvio che daremmo la precedenza a quelli meno liquidi avendo questi una volatilità superiore.
Il Midex e’ dotato di una volatilità superiore rispetto allo S&P/MIB, in quanto già da tempo ha marcato il record storico. Questo fatto fa si che i titoli del suo segmento abbiano guadagnato molto di piu`, e quindi perché non liberarsi prima di questi? Ma qui siamo nel campo delle ipotesi, vediamo di arrivare al concreto.
Nel grafico riprodotto la sequenza finale (a) (b) (c) ha rotto il supporto rappresentato dal minimo di onda (4), e sta per testare il bordo inferiore della canalizzazione dei prezzi, a circa 41.000 pt. Nell’ S&P/MIB invece le quotazioni sono al di sopra di onda (4), tema discusso proprio ieri sull’indice maggiore.
La grafica illustra molto bene come la tendenza di fondo sia nettamente rialzista, anche se questi giorni in molti la mettono in discussione. In realtà correzioni piu` significative di altre avvengono spesso nel mercato, a ricordarci che un ciclo e’ finito e dovrà iniziarne un altro. Il ribasso di questi giorni annuncia un imminente rimbalzo che sarà anche abbastanza violento, a causa delle ricoperture, ma sarà lì che il mercato verrà chiamato a mostrare le sue carte, ovvero a chiarirci se le sotto-onde verdi sono tali, oppure se rappresentano solo l’inizio di un’onda di grado maggiore (A), ancora da scrivere. In questo caso prenderebbe forma l’ipotesi segnata in rosso con A-B-C, in cui si configura uno scenario assai negativo, in quanto se il punto marcato con C fosse vero, seguirebbe una discesa dai 36.500 ai 30.000 pt.
Se invece i prezzi riprenderanno la strada del rialzo, e quindi la tendenza principale, i punti A-B diventeranno I-II, e C diverrà il punto III.
Le ipotesi citate hanno le stesse probabilità a manifestarsi, ma una cosa e’ certa: non dobbiamo assolutamente metterci a fare previsioni ora; il momento della verifica e’ vicino e saranno soprattutto i volumi ad indicarci le reali intenzioni del mercato.


25 luglio 2007




L’ S&P/MIB sfonda il bordo inferiore del canale discendente e la trendline rialzista. Siamo al capolinea?



Andiamo per ordine. In un mercato i prezzi si formano in maniera caotica: se uno compra può farlo perché un altro vende. Il caos come ben sappiamo non e’ governabile, tuttavia gli uomini hanno sempre provato a trovare una soluzione a questi problemi. Nel mercato una delle soluzioni per trarre profitto dal caos delle contrattazioni consiste nell’applicare analisi statisticamente valide nel tentativo di gestire il movimento dei prezzi. Trovare una geometria o una legge da applicare al caos, quindi un aspetto fondamentale sta nel capire cosa sta succedendo, ovvero in che direzione stanno andando i prezzi durante la loro interminabile oscillazione.
Uno dei sistemi e’ quello che prevede il conteggio dei cicli: una volta stabilite le regole e la strategia da attuare, quando si pensa che un nuovo ciclo o una fase legata ad esso stia per iniziare, si passa all’operatività.
Nel grafico riprodotto e’ evidenziato un periodo di circa quattordici mesi, durante i quali le quotazioni nel loro incessante movimento hanno dato vita a dei modelli riconoscibili e classificabili come onde impulsive, delle quali stiamo osservando il completamento, o ciò che sembra tale. Il loro ciclo sembrerebbe avviarsi al termine, per lasciare il posto ad uno nuovo, che pur se simile nella struttura sarà poi diverso nella forma e nella sostanza.
In un impulso l’onda (5) raffigura il vertice dell’oscillazione, e il ciclo sarà completato con i prezzi che correggeranno gli eccessi prodottisi durante la fase speculativa: solo allora potrà ricominciare una nuova fase.
Nell’esempio in figura il top del ciclo e’ stato marcato sia col punto (5), sia col punto (1) in verde. E questo perché fino a che una fase non sia definitivamente conclusa, resta valida l’ipotesi che ci suggerisce che forse potremmo anche aver sbagliato qualcosa, o cominciato un conteggio, o localizzato un’onda nel posto sbagliato. Il punto (2) infatti e’ ancora lontano dal supporto passante per onda (4), e se i prezzi riprendessero la marcia rialzista prima ancora di aver bucato il supporto, quella immaginata come onda (5) conclusa, si rivelerebbe invece come sotto-onda (1). Per questo motivo conviene sempre marcare le onde che man mano si presentano, come se fossero ancora parte del movimento principale, cosi` non sarà possibile trovarsi ad operare in controtendenza.
Quello che appare evidente e certo e’ che ci troviamo in una fase correttiva di breve periodo, come mostrato dai punti a-b-c, che stanno correndo contro al trend principale; la trendline che lega il ciclo mostrato in figura e’ stata tagliata dai prezzi al ribasso, e questo non e’ un bel segnale, tuttavia la MM a 1 anno che e’ sempre un ottimo indicatore potrebbe frenare la discesa, se non proprio arrestarla.
Il rimbalzo, ormai imminente, che non riportasse i prezzi oltre i 42.500 pt. verrebbe preso come un normale pullback, cui seguirebbe una nuova discesa a chiudere i due gap ancora aperti, ma soprattutto al test del decisivo supporto a 38.740.
L’ RSI in basso nel grafico conferma appieno la negatività del momento, bloccato al pari dei prezzi dalla propria trendline e dalla resistenza rappresentata dalla linea dei 50 pt.

A







18 luglio 2007




IGD (Immobiliare Grande Distribuzione)
A





Il gruppo IGD e’ stato collocato in borsa nel marzo 2005, ed e’ stato ben accolto dal mercato passando dai €1,66 iniziali ai 4,48 dello scorso aprile. Durante la sua ascesa IGD e’ stato supportato dalla MM a 1 anno, rotta per la prima volta il 13 giugno scorso.
La numerazione delle onde e’ stata opportunamente adeguata per una piu` semplice lettura, tuttavia il significato non si discosta da quello ortodosso. Allo stato attuale la discesa dell’ultimo periodo e’ stata classificata come movimento primario (lettere rosse), anche se il periodo di tempo trascorso mi sembra poco adeguato (troppo corto). Comunque l’ultima reazione potrebbe già da ora essere l’inizio di una nuova salita, come rilevato dai punti (1) e (2). L’ RSI in basso pare accordarsi con questa ipotesi rimbalzando dall’area d’ iper-venduto.
I prezzi, apparentemente in ripresa, dovranno fare ora i conti con la forte MM nei pressi della quale transita anche la trendline ribassista tirata dai vertici V e B, oltre che con il massimo rappresentato dal punto (1). A questo proposito l’ RSI ha già annunciato un segnale d’acquisto disegnando un 1-2-3, che di solito anticipa un movimento direzionale. Il segnale verrebbe vanificato qualora il titolo scendesse sotto al supporto di 3,01.

A








Credem
A
17 luglio 2007


A

Dopo il minimo di €4,32 dell’ottobre 2002, Credem ha iniziato una lunga risalita che ha portato il titolo a ridosso dei 12,50. Da lì e’ seguita una correzione che ha riportato i prezzi al test dei €10,00.
L’ MACD in fondo al grafico ci aiuta nell’analisi del movimento in corso. Il primo rimbalzo a formare la prima onda rialzista I, si esaurisce a contatto della MM a 1 anno; poi inizia la serie di accelerazioni continue che dura fin tutto il 2006 a formare onda III. La rottura della MM lunga e la caduta dell’ MACD sotto lo zero, evidenziano la comparsa della fase correttiva IV. La ripresa dell’impulso rialzista annuncia l’inizio di onda V, e quindi della fase finale del ciclo primario.
Quella descritta nella parte finale della figura con la numerazione (1), e che rappresenta la sequenza di sotto-onde che comporranno la struttura del loro grado superiore (onda V), potrebbe essa stessa essere onda V. Infatti la correzione (2) termina sotto alla MM, come pure l’oscillatore cade sotto lo zero, senza trascurare la rottura della canalizzazione (rossa).
Il livello di iper-venduto raggiunto dalle quotazioni richiama ad una reazione (già iniziata), anche in questo caso di difficile valutazione: rialzo o solo rimbalzo tecnico? Una risposta la darà il superamento o meno del primo ostacolo rappresentato dalla MM, e quindi dell’ MACD nei confronti dello zero. Notare anche come il bordo inferiore del canale rosso si ponga ora a resistenza assieme alla MM.
Se si supereranno questi intoppi, potremmo assistere alla formazione di nuovi massimi, in caso contrario vorrà dire che il trend e’ già invertito e non ce ne siamo ancora accorti.




13 luglio 2007
A
Acea

A
La lunga diagonale descritta da Acea in piu` di quattro anni di rialzo, e’ stata toccata nuovamente in questi giorni, disegnando un pattern (modello) assimilabile sia ad un onda V di grado primario, e in tal caso sarebbe seguita una correzione con obbiettivo non inferiore ai 12,00 euro, sia al modello rappresentato in figura con (A), (B), (C), che viene classificato come expanded flat (onda piatta estesa) di grado intermedio.
L’ MACD in basso e’ di notevole aiuto nell’identificazione della progressione delle onde; in questo caso infatti le onde intermedie viaggiano tutte al disopra della linea dello zero, mentre le correzioni del grado superiore (primario) cadono tutte, pur se di poco, al disotto dello zero.
Nel caso esaminato il pattern correttivo expanded flat, se il trend dovesse riprendere la via del rialzo, assumerebbe il nome di running flat, una variazione delle expanded flats in cui la (C) non cade al disotto della (A): il fatto e’ dovuto alla forza del trend che richiama investitori ancor prima che i prezzi raggiungano il supporto (A).
La canalizzazione del movimento primario (in rosso) contiene al suo interno anche la correzione (A)-(B)-(C), come se il mercato ritenesse che i prezzi debbano proseguire ancora per molto nella stessa direzione. Tuttavia il conteggio proposto, se corretto, ci anticipa che cosi` non e’, e che la futura onda primaria sarà anche l’ultima. A questo proposito sappiamo sin da ora che la sua durata ed estensione sarà minore o tutt’al piu` uguale alla III, come enunciato dal principio per cui in un impulso onda tre non e’ mai la piu` corta. In ultimo teniamo a mente che il movimento rialzista a venire sarà presumibilmente diverso dai due che lo hanno preceduto, e a tale scopo sarà importante tenere sotto osservazione la MM a 1 anno e l’oscillatore, che annunceranno l’inversione della tendenza del ciclo primario.






L’euro s’impenna sopra $1,37 tra i timori sullo stato dell’economia USA



10 luglio 07
A
Francoforte – L’ euro sale al massimo assoluto contro dollaro, segnando $1,3738 come risultato della diminuzione delle previsioni della crescita delle vendite al dettaglio e delle case, aumentando le preoccupazioni sull’economia americana.
Un euro ancora piu` forte rende le merci delle 13 nazioni con questa valuta piu` care per i clienti esteri, o determina tagli nei profitti dei manifatturieri se tentassero di mantenere costanti con il dollaro i prezzi dei loro prodotti.
Peter Schiff, presidente di Euro Pacific Capital Inc. ha dichiarato che, dato lo stato dell’economia USA, il dollaro potrebbe continuare a cadere negli anni a venire fino a $2,50 o anche fino a $3 contro euro.
L’euro e’ cresciuto dal minimo di $ 0,82 dell’ottobre 2000 fino al precedente massimo di $1,3682 di aprile, per le preoccupazioni dell’enorme deficit del commercio e del bilancio statunitense.
Michael Schubert, analista valutario per conto di Commerzbank, ha detto che e’ auspicabile attendersi un euro oscillare fra $1,35 e $1,37 per il breve e medio termine.




Nell’articolo del 13 maggio scorso avevo paventato che una possibilità di crescita dell’euro nei confronti del dollaro non era affatto da escludere. A tale scopo avevo presentato un conteggio delle onde di Elliott un po’ articolato, ma riconducibile a quello presentato in figura. Il breakout di oggi avalla l’ipotesi di trovarci in presenza di una terza estesa (extension 3), con le conseguenze che da questo fatto potranno derivare. Anche la canalizzazione dei prezzi asseconda l’ipotesi formulata, per cui salvo dietro-front improvvisi determinati da nuove sostanziali notizie, prepariamoci a vedere un Euro sempre piu` forte.


13 maggio 2007




Il grafico a barre mensili riprodotto in figura mostra un periodo di circa vent’anni di fluttuazioni fra l’ Euro e il Dollaro americano. In principio l’euro non esisteva ed il riferimento e’ stato fatto con quello che a quel tempo andava sotto il nome di ECU, che rappresentava la moneta virtuale europea.
Il picco raggiunto dal dollaro nel ’92 e’ stato da me considerato il massimo del periodo Ciclo (onda V) dell’onda (3) di grado superiore del periodo Superciclo. Pertanto il minimo Y del 2000 e’ da considerarsi il completamento dell’onda (4) del Superciclo. La correzione determinata da questa onda (4) ha disegnato un modello grafico di grado Ciclo denominato doppia zig-zag (W-X-Y). Da questo importante minimo ha avuto origine l’inversione di tendenza, ad oggi ancora in essere.
E’ interessante parlare ora del conteggio delle onde secondo la dottrina di Elliott, perché ancora non si e’ verificato alcun episodio particolare da cui trarre spunto e che possa influenzare emotivamente l’analisi che ci si appresta a fare. La situazione, infatti, mostra un triplo massimo in area 1.37, che potrebbe avere sviluppi addirittura opposti (o si sale, o si scende); tuttavia una conta puntigliosa e corretta delle onde dovrebbe avere la pretesa di indicare in anticipo la via che il crossover delle due valute dovrebbe assumere nel tempo.
Se il movimento rialzista dell’ Euro e’ stato ben “etichettato”, si e’ avuta un’onda I di grado Ciclo che ha condotto la quotazione della moneta europea a 1.20, e addirittura durante la fase di assestamento (correzione descritta da onda II), fino a 1,37 per l’effetto di trascinamento di una expanded flat.
La risalita dopo il minimo relativo a 1,17 (onda II), lascia supporre di trovarsi in piena onda (3) di grado Primario di III di Ciclo di (5) di Superciclo. Tradotto vuol dire che il movimento in corso deve completare la (3), cui seguirà la (5), che a sua volta avrà completato la III di grado superiore, e via dicendo.
Riflettendo un momento, e soprattutto considerando che stiamo parlando del Dollaro, moneta di riferimento per antonomasia, un’eventualità del genere appare impensabile, ma questo e’ il conteggio. C’e’ tuttavia un’eventualità che ridimensionerebbe il tutto, e cioè che la (5) del Superciclo sia in realtà una (C) di Superciclo: allora avremmo che la serie di impulsi non sarebbe I-III-V, ma A-C: questo fatto taglierebbe un intero impulso di grado Ciclo, che come si evince dalla grafica può durare anni ed avere estensioni imprevedibili. Solo un’ultima cosa, tutto il ragionamento ha valore fintanto che le quotazioni oscillano all’interno del canale rialzista in figura. Nel momento in cui queste dovessero portarsi al di sotto del canale stesso, l’etichettatura della fase a partire dal 2000 dovrà essere adeguata alla nuova situazione, ed e’ possibile che alcune ipotesi formulate sul periodo precedente possano essere “rivisitate”.




Chi avesse soluzioni diverse da quelle proposte puo' inviarle liberamente. Saranno pubblicate molto volentieri.