lunedì 26 maggio 2008

S&P/Mib (future): vediamo cosa ci riserva Elliott


Ho visitato molti siti e blog finanziari e molti di essi si sbilanciano in ipotesi alquanto pessimistiche a causa di una correzione accentuata dallo stacco dei dividendi di lunedì 19. Concordo col fatto che la risalita di queste settimane sia una reazione al trend ribassista di lungo periodo, tuttavia non sarei così precipitoso: una regola da considerare dice che il mercato solitamente fa il contrario di quello che tutti pensano.
Ho già espresso il mio pensiero riguardo allo stacco, per questo torno ad esaminare il future dell’ S&P/Mib secondo quello che mi pare un conteggio plausibile delle onde di Elliott.
La risalita dei prezzi dal minimo del 20 marzo, onda (3), e’ assimilabile ad un impulso a cinque onde terminante in A. Da quel punto mi sarei atteso una correzione inferiore al minimo precedente segnato come sotto-onda iv; invece si e’ proseguito ininterrottamente fino al punto marcato con C, che per ora rappresenta anche il top del movimento. Mi sono allora trovato costretto a segnare come B la prima correzione disponibile.
Che C, e quindi onda (4), sia terminata e’ ancora da dimostrare in quanto i minimi sono ancora tutti al disopra delle trendlines tirate dalla sotto-onda iv o dalla B.
Una soluzione potrebbe essere quella di spostare sul punto iv la B e la A sul iii, così da avere nella C un triangolo esteso, ma allora l’impulso A di cui sopra andrebbe a farsi benedire. Un’altra possibilità sarebbe quella di considerare come sotto-onda v l’intera sequenza da iv a C (expanded triangle), ma così tutto il rimbalzo sarebbe solo una A, e la sequenza B-C scomparirebbe.
Come si vede e’ tutt’altro che semplice ricomporre il puzzle, pertanto rimanderei le decisioni alla conferma del breakout dell’ultimo minimo di 32520, attualmente il solo elemento tecnico chiarificatore. Personalmente nutro seri dubbi che la reazione iniziata a marzo sia esaurita (o che si esaurirà con la prossima correzione), perciò non escluderei che la dibattuta onda (4) sia in realtà solo la prima parte del movimento di reazione, e cioè A (anche perché spesso tali onde sono piatte). La (5) pertanto potrebbe farsi attendere ancora per un altro po’ di tempo.

venerdì 23 maggio 2008

S&P/Mib (future): riepilogo settimanale


In conformità di quanto anticipato martedì, procediamo la consueta analisi sul future dell’ S&P/Mib, molto più preciso del suo gemello S&P/Mib, momentaneamente in via d’assestamento a seguito dello stacco dei dividendi.
L’ottava si chiude in calo del –1,83% (-4,40% sull’ S&P/Mib).
Come si evince dalla grafica, il movimento della settimana appena trascorsa rientrerebbe nella struttura di una normale correzione, anche se l’evento verificatosi in prossimità di un’importante resistenza va valutato con particolare attenzione. D’altro canto, il nostro vecchio S&P/Mib ha dato un segnale negativo sia sul breve che sul medio periodo. Noi però, per i motivi già spiegati, ci riferiremo per un breve periodo al suo future, che resta ancora neutrale in entrambi i periodi (ad onor del vero, il Sistema Esperto ha mostrato un segnale di vendita per il medio periodo, volutamente ignorato perché non e’ stato ancora violato il supporto di 32520 (rosso), che appunto farebbe scattare un serio allarme). Anche la MM di breve e’ stata tagliata venerdì in chiusura, ma il trend appare ancora incerto, come avallato dall’ MACD che continua ad oscillare in territorio positivo, senza per ora mostrare di privilegiare alcuna particolare direzione. L’oscillatore si e’ portato sotto la sua trigger line (MM) già dal 9 maggio scorso, senza peraltro destare preoccupazioni, tant’e’ che il future si e’ poi prodotto nell’ennesimo allungo verso i 34000 pt.
Situazioni del genere, in cui e’ palese l’indebolimento delle forze compratrici, inviterebbero all’uscita dalle posizioni in attesa di conferme ribassiste. In ogni modo non sarei così precipitoso, quantunque ciò che ritengo probabile accada per il medio-lungo periodo lo abbia già esternato da tempo. L’onda in corso sta svelando poco a poco la sua natura, ma finché questo non sarà palese, dovremo rassegnarci a subire improvvisi e rapidi capovolgimenti di fronte, con le conseguenze che ne deriverebbero. Non celebriamo i funerali prima che il malato sia deceduto: i mercati da sempre riservano sorprese, ed in attesa di nuove conferme manterrei un atteggiamento prudente.

mercoledì 21 maggio 2008

I ribassisti la spuntano nella seduta di martedì


Giornata no per il nostro S&P/Mib che lascia sul terreno il –1,59%. La situazione vista a seguito degli stacchi di ieri pare pesante, infatti importanti indicatori quali le medie mobili e l’ MACD subiscono il trauma dettato dal movimento negativo dei prezzi.
Il grafico proposto e’ quello normale, non epurato; faccio così seguito al suggerimento di un lettore a non rettificare l’indice lasciando il gap causato dagli stacchi.
Vorrei precisare che la mia non voleva essere una stramberia, infatti come appare evidente dal Trading System a sinistra della pagina, la situazione resta invariata perché si e tenuto conto del future, che ieri ha chiuso in territorio positivo.
Una situazione non dissimile si verificò esattamente un anno fa a seguito dello stacco del 21 maggio 2007: il giorno precedente i prezzi avevano registrato il massimo dell’intera salita di questi anni.
Mi chiedo come debba comportarsi l’analista che studiando un indice vede un segnale difforme da quello del suo future. Quale dei due dice il vero? Ovviamente il future. Ma allora a che ci serve l’indice?
Come potete vedere, cari lettori, a volte ci si può perdere in dibattiti di scarsa utilità senza giungere al nocciolo della situazione. Ma il lettore ha ragione, gli indici in genere non vengono rettificati dagli stacchi, tuttavia per favore consentitemi di non essere d’accordo. Io guardo alla sostanza, non alla forma. Quando scrivo un commento cosa faccio? Indico ribasso per l’indice e rialzo per il suo future?
Tra qualche tempo, comunque i prezzi oscillino, il tutto rientrerà nella normalità, aldilà di rettifiche o no; il problema si pone ora, anche se solo per un breve periodo di tempo, ma si dovrà tenerne conto.
La situazione può essere risolta diplomaticamente, affermando che il segnale scaturito oggi, per quanto concerne il future e’ negativo in quanto in prossimità di una forte resistenza (anche se i sistemi restano positivi); e ugualmente negativo per ciò che concerne l’indice in quanto le quotazioni non sono state in grado di recuperare lo stacco di lunedì, confermando la rottura del supporto di 33405. Ma questo e’ dire tutto e il contrario di tutto. Dalla prossima volta, fino a che indice e future si riallineino, mi occuperò dell’ S&P/Mib future. Ovviamente il Sistema Esperto farà riferimento al future, come ora.

martedì 20 maggio 2008

A proposito di dividendi…


Come ben sapete, ieri e’ stata una giornata contrassegnata dallo stacco delle cedole dei dividendi, che ha pesato sull’indice attorno al 3%. Nell’immagine ho riportato i grafici dell’ S&P/Mib normale (rosso) e quello epurato dallo stacco (rettificato) di colore nero. La scala dei prezzi rossa, a sinistra, si riferisce ovviamente al grafico rosso e mostra il suo valore più alto a 45500, mentre quello nero a 43500 pt.
Le due rette verticali blu indicano lo stacco di quest’anno e dello scorso anno, in cui e’ visibile lo scostamento del grafico rettificato rispetto a quello normale (rosso).
Le due trendlines mostrano una diversa angolazione, ma e’ solo un effetto ottico, in quanto hanno lo stesso valore nei punti di intersezione con la verticale del giorno precedente l’ultimo stacco (la trend rossa va calcolata con la scala rossa).
Quello che e’ diverso e’ il momento attuale, che vede il grafico rosso abbastanza distante dalla resistenza di 34600 (rossa), mentre quello nero a ridosso della stessa, ma che passa a 33650, che poi e’ il valore di chiusura di entrambi i grafici. Se oggi, martedì, l’indice incrementasse il valore poniamo dell’ 1%, avremmo in un caso un chiaro segnale di acquisto, mentre nell’altro, quello rosso, un nulla di fatto. Qui si pone il dilemma: a chi dar retta? Quale dei due grafici può considerarsi affidabile? Istintivamente opterei per quello rettificato, ma gli operatori quale terranno in considerazione? Ho dato un’occhiata al future dell’indice, che ieri e’ salito del +0,60%. La risposta e’ lì: vale quello nero e la fascia di resistenze e’ tra 33650 e 33900. Purtroppo l’inefficienza dei fornitori di dati, assieme all’incapacità e la mancanza di trasparenza degli organi deputati alla borsa, ci costringono a fare un sacco di conti che sarebbero di loro spettanza. E’ inconcepibile che nell’era del computer organi competenti e strapagati non facciano quello che un qualsiasi individuo, come il sottoscritto, fa nel giro di cinque minuti.

lunedì 19 maggio 2008

Lo stacco dei dividendi appesantisce Piazza Affari


Secondo i calcoli di Borsa Italiana, la distribuzione delle cedole ha pesato per un ammontare del -3% sull'indice S&P/Mib. I dati sono tuttora da rettificare, anche se ho provveduto personalmente ad intervenire con una rettifica manuale, che però necessiterà di aggiustamenti. Sostanzialmente l’ S&P/Mib avrebbe guadagnato un +0.32%, un po’ più debole rispetto alle altre borse europee.
Come si evince dalla grafica, i prezzi restano ancora al disotto della resistenza, tuttavia l’ RSI pare intenzionato a salire ulteriormente, essendosi portato sopra la propria trigger line (MM).
Resta quindi valido quanto detto la settimana appena trascorsa, che ci vedeva in acquisto attorno a 33430 (dati rettificati in via provvisoria). Bisognerà vedere se i prezzi potranno scavalcare i nuovi livelli aggiustati di 33775 e 34080. Il supporto e’ da spostare a 32590. Non rimane che attendere ulteriori sviluppi, mantenendo le posizioni acquisite.

sabato 17 maggio 2008

L’ S&P/Mib ancora al test della fascia di resistenze


L’ottava chiude in progresso del +1,96%. L’ S&P/Mib va a toccare nuovamente la fascia di resistenze tra 34600 e 35000, ma poi retrocede, tradendo le nostre aspettative.
L’idea di anticipare il movimento dei prezzi di mercoledì (in chiusura) o di giovedì (in apertura) non ha finora prodotto i risultati attesi, nel senso che non abbiamo assistito a vere prove di forza. Questo potrebbe derivare dal fatto che i mercati americani, di cui ricalchiamo sempre le impronte, partono deboli e terminano forti (+2,67% durante la settimana, e quinto minimo ascendente consecutivo), per cui l’operatività sul nostro indice e’ limitata alle sole prime due ore di contrattazione di quei mercati.
Possibile che la prossima settimana confermi le nostre aspettative, che ripeto, non derivano da un incauto ottimismo, bensì da una lettura attenta dei prezzi e degli indicatori, che non a caso sono tornati positivi.
L’analisi delle onde di Elliott ha finora prospettato un avvicinamento, se non un ritocco, dei minimi del 2003, ma non può aiutarci molto sui movimenti minori in contro-tendenza. E se poi la teoria sbagliasse? O meglio, se noi avessimo sbagliato il conteggio? Assisteremmo passivamente ad un grande recupero senza avervi partecipato. Mantenere almeno fino ad una chiusura non inferiore ai 34000 pt.

venerdì 16 maggio 2008

Riprende la salita dell’ S&P/Mib

Giornata piena di avvenimenti macro-economici quella di ieri, a fronte dei quali e’ stato sottolineato il rallentamento della crescita (solo 1,8 su base mondiale), rischi ancora più concreti sull’inflazione derivante dagli aumenti dei prezzi dell’energia e degli alimentari. Nella zona euro non vi sono ancora rischi di recessione, sarebbe sufficiente tenere sotto controllo la spesa pubblica… insomma, la solita tiritera, e nel frattempo i mercati Usa continuano a salire, e quindi tutti gli altri dietro.
Questo blog si occupa poco di questi argomenti, che come si e’ avuto modo di vedere non influiscono più di tanto sui mercati. Questi paiono guidati da forze oscure che spingono i prezzi sempre più in alto, fornendo sempre meno opportunità di salire sul gran carro del rialzo.
E’ questo il motivo che proprio mercoledì mi ha spinto a suggerire di anticipare l’ingresso sul mercato. Mi era apparsa evidente la volontà di salire nonostante tutto e tutti, ed ora ne stiamo avendo conferma (vedi articolo di ieri). Quando si usano indicatori che si limitano ad individuare la tendenza sul breve e medio periodo, come faccio io, bisogna ragionare in quest’ottica, tentando di afferrare piccoli pezzi di mercato finché segnali opposti si manifestino.
Ragionare su periodi lunghi come se la loro evoluzione sia già scontata può creare problemi: le regole e le strategie del trader, qualunque esse siano, non dovrebbero concentrarsi su periodi troppo lunghi, tali da mettere in serie difficoltà i propri capitali. “Tanto prima o poi si scenderà/salirà” non mi sembra una buona filosofia; in questi casi forse e’ meglio navigare a vista, seguendo i segnali degli indicatori tecnici, e sperare che una ripresa duratura del trend avvenga nella direzione in cui siamo posizionati. Sensazioni o previsioni, nostre o altrui, le lascerei da parte.
Vediamo cosa ci riserva la seduta di venerdì, che dovrebbe far tornare la nostra impostazione generale positiva per il breve e neutra per il medio.

giovedì 15 maggio 2008

Contro l’evidenza meglio lasciar perdere le congetture


Sì, e’ molto più saggio arrendersi all’evidenza: l’ S&P/Mib pare intenzionato a voler procedere la salita.
I sistemi automatici (i miei almeno) non danno ancora l’ OK, tuttavia la barra apparsa oggi sul grafico e’ per me un eloquente segnale di acquisto.
La leggera debolezza della settimana trascorsa si e’ rivelata un consolidamento pressappoco sul livello delle consuete MM di breve e di medio periodo. I rimbalzi in prossimità delle chiusure davano questa sensazione. La ripartenza odierna rappresenta il tentativo di oltrepassare la resistenza a 34600 pt. e stavolta con successo, credo.
L’ RSI sta nuovamente girando verso l’alto e presto attraverserà la propria MM (vedi grafico). Positività quindi. L’obbiettivo dovrebbe essere situato attorno ai 36000, zona di transito della trendline ribassista e della MM a 1 anno. Sarà lì, probabilmente che si dovrà porre estrema attenzione, poiché in quel punto il mercato si giocherà tutte le sue carte. Un vero braccio di ferro tra forze opposte: chissà chi la spunterà?
Tutto questo, naturalmente, previo superamento della resistenza a 34600, che e’ l’elemento essenziale per lo sviluppo di questo nuovo quadro, a dir il vero inaspettato. Il supporto e’ a 33405. Occhio quindi a giovedì e venerdì, giornate dense di avvenimenti macro-economici in grado di condizionare il futuro dei prezzi (vedi sezione apposita sotto il titolo del blog).

mercoledì 14 maggio 2008

Saras supera l’obbiettivo


Continua il buon momento per Saras, che superato l’obbiettivo di 3.85, pare dirigersi verso i 4,50 euro. Eseguito il pullback verso 3,50 come da indicazioni (3,55 toccati), il titolo si e’ impennato superando anche i 4,10.
Tutti e tre i sistemi (breve, medio, lungo) sono ora orientati al rialzo, e ciò fa ben sperare per il prossimo futuro. L’ RSI e’ entrato nell’area dell’ipercomprato, e questo rappresenta un ulteriore segnale di forza. La MM a 1 mese ha tagliato di netto quella a 3 mesi, ponendosi a supporto dinamico dei prezzi.
La risalita potrebbe continuare, anche se ci si attende da un momento all’altro un ritracciamento a consolidamento dei livelli raggiunti. Affiderei il segnale di allerta alla MM a 1 mese, che pare adattarsi molto bene alla tendenza in atto e che potrebbe resistere a ritracciamenti sino a 3,85 circa. Anche l’ RSI pare concordare con questa ipotesi. Un mini-supporto naturale lo incontriamo a 3,90. Mantenere.

martedì 13 maggio 2008

Comit: vediamo quest’altro conteggio


Anche questa nuova etichettatura delle onde vuole essere un argomento di discussione nel tentativo di capire la struttura rialzista dell’indice Comit durante questo trentennio.
Per definire e concludere l’impulso rappresentato dall’onda (III) Superciclo ho inserito una sotto-onda V tronca (truncated five), elemento questo che lo stesso Elliott definisce assai raro. Avremmo quindi trovato la sotto-onda mancante al completamento dell’impulso a cinque. Ora dobbiamo occuparci della sequenza successiva.
Fino all’onda II tutti d’accordo, credo. Il quesito che si pone ora e’ se il top (onda V) sia quello da me rappresentato con (x), oppure quello successivo da me contrassegnato per l’appunto da una V - l’onda IV descrivente una piatta estesa e’ plausibile, in quanto l’ultimo tratto ascendente (x) e’ un’onda a tre. Se mai, ci si può chiedere come mai l’onda V si sviluppi completamente al disotto della trendline di lunghissimo periodo? La risposta potrebbe essere data dal fatto che in un primo momento la retta tenne, anche in coincidenza del famoso 11 settembre, poi però dubbi, guerre in vista, incertezze, produssero il resto. Personalmente credo che considerato il tempo trascorso, un leggero spostamento della retta sia plausibile. Se mai c’e’ da chiedersi se il ciclo sia stato realmente completato? Personalmente ritengo di sì, e per un semplice motivo: perché me lo dice il conteggio. Altrimenti a che servirebbe contare?
A proposito di contare, vorrei proporre di mettere in parallelo quanto discusso oggi, con l’articolo del 7 maggio, sempre sul Comit, in cui si proponeva una salita composta da onde correttive, anziché impulsive.
L’ultima sequenza A-B da me descritta in quell’articolo si basa sull’ipotesi che il movimento rialzista di fondo possa essere ancora in essere, altrimenti sarebbe più corretto marcarle con I-II. E starebbe proprio qui la cosa sorprendente: nell’uno o l’altro caso (quello descritto oggi) l’eventuale discesa sarebbe perfettamente identica. Infatti, presunta giusta la conta attuale si scenderebbe con A-B-C; se invece fosse giusta quella del 7 maggio si scenderebbe con III-IV-V, essendo I-II già completate.
Che ve ne pare?

lunedì 12 maggio 2008

Tiscali: rialzo esaurito, o solo rinviato?


Nel pezzo del 21 aprile ci chiedevamo cosa avrebbe potuto fare Tiscali, che superata di schianto una MM di lunghissimo periodo si era portato a 2,35 euro. Ebbene, proprio venerdì il titolo ha registrato un top a 2,75 prima di flettere e ricadere a 2,44.
Il contatto con la fascia di resistenze 2,75/3,00 si e’ fatto sentire, e ha dato origine ad un pullback con obbiettivo l’area 2,30/2,20 in cui stanno per incrociare due importanti medie mobili. Se l’incrocio tenesse, come mi auguro, Tiscali attaccherebbe di nuovo la fascia di resistenze, molto probabilmente varcandole. Questo titolo ha la forza per poterlo fare, e a mio parere lo farà. Dico questo non per tirare ad indovinare, o perché il titolo mi sia simpatico (e lo e’!), ma perché e’ stato in grado di riattraversare l’intera area di trading range che aveva decisamente abbandonato la scorsa estate e poi il gennaio scorso. E poi perché il repentino dietro-front e’ avvenuto con volumi in netta espansione, per cui si può ragionevolmente ritenere che finalmente per Tiscali sia giunto il momento del riscatto.
Il titolo ha molto sofferto negli ultimi anni (-98%) ed ora difficilmente i nuovi acquirenti se ne disfaranno. Anche se in borsa nulla e’ scontato, una scommessina ce la farei. Rammento solo che Tiscali e’ capace di manifestare una volatilità molto elevata, non facile da gestire. Gli amanti delle montagne russe possono accomodarsi, gli altri faranno bene a stare alla larga – tanto lo mollerebbero abbastanza rapidamente.

venerdì 9 maggio 2008

Riepilogo della settimana


L’ S&P/Mib chiude l’ottava in calo del -2,33%. Il nostro sistema torna neutrale nel breve periodo e al ribasso nel medio, anche se il segnale generato e’ piuttosto millimetrico. Il lungo e’ sempre rimasto negativo, come evidenziato dal nastro giallo in basso nel grafico.
Nella figura sono state proposte le due principali alternative della tendenza secondo la consueta conta delle onde di Elliott. Quella negativa, a mio parere maggiormente accreditata, vede un ritorno del pessimismo, in parte confermato dalla comparsa di una nuova barra arancio. Ciò equivarrebbe a dire di essere ancora in presenza dell’onda (4), che deve ancora rivelarci la sua struttura. Nuove discese probabilmente. Dall’altro lato invece, il rimbalzo di queste settimane avrebbe chiuso l’onda II di grado superiore, pertanto si prospetterebbe una nuova ripartenza (1).
Due situazioni contrastanti quindi, eppure i conteggi sull’intero storico dovrebbero fugare questi dubbi. In realtà non e’ così. In genere, gli storici di cui si dispone sono poco adeguati ed e’ facile cadere in errore. A tal proposito inviterei a leggere, per quelli che non l’avessero fatto, un’ipotesi affatto peregrina su un conteggio delle onde sull’indice Comit pubblicato il 7 maggio, che possedendo uno storico molto più lungo, può aiutare a risolvere qualche perplessita’. Se alcuni seguaci di Elliott commentando l’etichettatura delle onde giungessero alla mia stessa considerazione, allora i conteggi qui proposti sarebbero da escludere, e si farebbe strada un’ipotesi terrificante: l’attuale sarebbe una (4) di III Ciclo.
Ma torniamo alla semplicità. Il mancato superamento della resistenza di 35000 ha respinto i prezzi in area 33700, e se le quotazioni non si riprenderanno rapidamente, non escluderei un nuovo test sul primo supporto di 32565, fatto che già farebbe parlare di nuova negatività.
Attenzione quindi alla struttura che verrà a delinearsi in questa fase in cui domina ancora l’onda (4), che potrebbe dar vita a situazioni contraddittorie. Non esiterei a chiudere le posizioni aperte su violazione di 33470, mentre tornerei ottimista al superamento di 34620.

giovedì 8 maggio 2008

Nuovo record del Greggio sui mercati asiatici


Toccati i $124 al barile proprio stamattina sulle piazze asiatiche, viene da chiedersi dove andremo a finire?
Le ragioni che spingono così in alto i prezzi del Brent sono sostanzialmente due: la forte domanda e la mancata apertura delle scorte Usa ai mercati. Quanto potrà durare? Fino a quando farà comodo agli Americani.
Dal punto di vista tecnico, invece, notiamo che l’onda (5) di grado Primario, ancora in costruzione, si sta dirigendo verso il bordo superiore del canale ascendente che all’occasione transiterà sui $145.
Il superamento di quota 107, descritta nell’articolo del 1 aprile, ha prodotto l’accelerazione annunciata, dando il via ad una nuova fase speculativa. Oltretutto non si può escludere che l’attuale onda III Ciclo possa sfondare il bordo superiore del canale, cosa che andrebbe a deprimere ulteriormente gli altri mercati.
La MM a 1 anno ha sempre funzionato bene a sostegno dei momenti rialzisti, ed ora notiamo che le quotazioni tendono a staccarsi ulteriormente dalla stessa.
Per quanto concerne l’operatività su questo future, mi limiterei a mantenere le posizioni, alzando lo stop a 109,70 (Brent I scadenza).

mercoledì 7 maggio 2008

Davvero strana la lunga salita dell’indice Comit


Il grafico in scala logaritmica proposto mostra 35 anni di quotazioni dell’indice Comit, il massimo a mia disposizione, stretto parente dell’attuale S&P/Mib. Non so immaginare l’andamento dei prezzi prima del 1973, comunque sapendo che gli anni ‘60 furono quelli del miracolo economico, immagino che le quotazioni fossero ben più alte del picco del 73.
Quello che però e’ interessante, e’ che le sequenze rialziste dal minimo del ’78 sembrano essersi formate a seguito di onde a tre, anziché a cinque: correzioni invece di impulsi. Ciononostante si e’ passati dal minimo di 55 pt. fino a toccare nel 2000 i 2182 pt.
Inutile dire di aver provato in tutti i modi di assegnare a questi movimenti un’etichettatura che mostrasse un moto impulsivo a giustificazione dei rialzi: ebbene, non mi e’ riuscito. Poi, l’idea, che Elliott stesso suggerisce proprio nell’esposizione iniziale del suo schema: il principio, e quindi lo schema delle onde e’ valido in entrambi i sensi. Ho poi provveduto ad invertire la scala dei prezzi, capovolgendo perciò il grafico, e tutto e’ apparso più chiaro.
Il risultato e’ quello che compare in figura, in cui ho riprodotto solo i due gradi maggiori Ciclo e Superciclo. E’ stata anche aggiunta una MM a 2 anni che sostiene bene i prezzi fino al loro punto di svolta, ad eccezione del punto X negli anni ‘94/’96, dove la stessa si appiattisce. La sua perforazione ha sempre originato una inversione del trend Ciclo, ed altrettanto pare essere avvenuto a partire da novembre scorso. A tale proposito si intravede una certa similitudine a quanto accaduto nella sotto-onda B di (X): allora, la C che ne seguì scese molto al disotto del minimo precedente.
Infine solo un’annotazione: se davvero (Y) e’ il top del movimento, allora per lo schema elliottiano la A e la B successivi sarebbero in realtà una I e una II. Tradotto, scenderemmo in cinque anziche’ in tre.
Più che di pronostici, che in casi come questo necessitano di anni per essere confermati, sarei interessato ad un punto di vista dei lettori sul loro modo di vedere le varie fasi dell’intero periodo, proponendo pertanto conteggi alternativi a quello da me suggerito.

Riesaminiamo la situazione dell’ S&P500


L’ennesimo recupero dell’ S&P500 induce a riflettere sulla situazione di medio-lungo periodo di quest’indice. Esso infatti, si riporta al disopra della MM a 1 anno, che sta per rigirarsi positivamente.
Il fatto spinge a riesaminare la situazione del conteggio delle onde che hanno accompagnato la lunga fase rialzista. La sequenza lunga e ripetitiva, sino alla monotonia, mi fa supporre ad un’unica forte onda III, che potrebbe aver trovato il top o nel luglio 2007, o nell’ottobre successivo.
Nel primo caso infatti, avremmo il movimento successivo assimilabile ad un’onda piatta (piatta estesa), marcata con a-b-c, e perciò chiusa (onda IV).
Nel secondo caso, spostando il top dell’onda sul punto b, avremmo un’onda a in vece della c, così che il rimbalzo in corso sarebbe da identificare come onda b, cui seguirebbe un nuovo affondo c con minimo inferiore al precedente (1256).
La MM lunga non aiuta molto perché per tutto il processo rialzista e’ stata interessata più volte, anche se di poco, smentendo poi il segnale. In occasione dell’onda a, l’azione si e’ rivelata un vero e proprio whipsaw (falso segnale) con le quotazioni che si sono subito riprese. Un pullback di conferma al disopra della MM, comunque, mi farebbe ritenere conclusa la correzione, aprendo la strada all’onda V.

martedì 6 maggio 2008

Poche le novità durante il ponte di maggio


Tre giornate, le ultime, che vedono le quotazioni dell’ S&P/Mib tenere in grande considerazione la fascia di resistenze fra 34600 e 35000. Ieri poi, sarebbe stato meglio prolungare il ponte del primo maggio.
La MM a 6 mesi sta scendendo e sta per andare a toccare i 35000 pt. Resistenza su resistenza, quindi. Personalmente ritenevo che questo livello potesse essere superato, magari fino alla chiusura del gap di gennaio, ma si sa, il mercato non fa mai quello che pensi, complici anche le festività recenti.
La MM di breve sta per incrociare quella intermedia, e questo sarebbe positivo per il prosieguo del rimbalzo. Anche l’ MACD si muove bene pur mostrando scarsa forza direzionale. Positiva la situazione nel breve periodo, mentre resta neutrale quella di medio, ingabbiata com’e’ al disotto dei 35000 pt. Finché i prezzi rimarranno sopra a 34000 non vi saranno rischi eccessivi, ma questo livello dovrà essere monitorato con attenzione, perché il suo cedimento vedrebbe fallire il tentativo di incrocio delle due MM.
La situazione generale resta perciò quella indicata nel riquadro in alto a destra della pagina de blog.

sabato 3 maggio 2008

Riepilogo della settimana


La settimana borsistica termina in progresso del +1,51%.
Ad un anno di distanza dall’inizio del declino dei prezzi, l’ S&P/Mib ha registrato un minimo a 30060, lasciando sul terreno un regresso del -32%. Da lì, un discreto recupero che ha ricondotto i prezzi in area 34000.
Il rally in corso deve ora affrontare la fascia di resistenze tra 34500 e 35000, tuttavia pare aver trovato nei 32500 pt. un discreto supporto, che in precedenza ha favorito qualche rimbalzo. Purtroppo il ridotto spazio in cui si muovono i prezzi complica l’operatività: basterebbe infatti un aumento improvviso della volatilità per mettere a dura prova le strategie messe in campo.
Il conteggio delle onde di Elliott vede l’intera discesa come il segmento incompleto di un impulso in attesa dell’onda (5) finale, che a sua volta completerebbe un’ulteriore onda di grado superiore A, oppure C, a seconda del ruolo che si voglia dare alla lunga risalita di questi anni, onda V, oppure B. Ci sarebbe anche l’eventualità che la discesa di quest’anno potrebbe essere sostituita nell’etichettatura dalla sequenza (A)-(B)-(C), anziché da (1)-(2)-(3). Questo però comporterebbe il fatto che la salita precedente fosse stata un’onda I, e quindi la discesa fino al punto (3) una II. Due ipotesi pessimistiche ed una ottimistica: quale prevarrà?
A mio parere un conteggio deve rispettare una certa armonia nel movimento, nel senso che debba essere data la precedenza a soluzioni più equilibrate, che non a forzature atte ad interpretare, più che ad evidenziare le apparenze. Riferirsi principalmente ai movimenti di grado superiore, per determinare quelli di grado inferiore, pare essere la miglior tecnica per decifrare l’andirivieni caotico dei prezzi.
E’ questo che mi fa ritenere che nuovi minimi siano ancora possibili, anche se questo fa parte più delle opinioni che non di un’analisi attenta e distaccata. Tuttavia, solo il superamento confermato dei 37000 pt. cambierebbe il quadro - e quindi il conteggio - proposto.
L’attuale onda (4) potrebbe propagarsi per diverse settimane, prima di chiarirci la sua struttura. Dovremo perciò ragionare come fossimo in presenza di un’area di trading range in formazione, aspettandoci improvvisi mutamenti di fronte. In tale circostanza l’esperienza dovrà prevalere sui tardivi segnali dei Trading Systems. E’ possibile che il livello di 35000 possa far scattare segnali di acquisto sul medio periodo, che attualmente e’ ancora neutrale.

giovedì 1 maggio 2008

Sforbiciata? No grazie, meglio una spuntatina.

La Federal Reserve ha tagliato il tasso di riferimento di 25 punti base portandolo al 2,00%, mentre il tasso di sconto è stato ridotto di 1/4 al 2,25%. Moltissimi comunque gli appuntamenti in agenda mercoledì.
I commenti dicono che questo sia l'ultimo di una serie di tagli iniziati a metà settembre, anche perché due funzionari della FED hanno dissentito dalla decisione di tagliare i tassi, preferendo non apportare alcun cambiamento;
ma subito dopo dicono esattamente il contrario affermando che la FED si è lasciata le opzioni aperte e i mercati finanziari vedono una qualche possibilità che potrebbero esserci altri tagli in cantiere.
Il taglio è conforme alle attese di molti osservatori, che scommettevano su una riduzione da un quarto di punto,
tuttavia i mercati non sono stati molto soddisfatti, tanto e’ che l’ S&P500 ha chiuso in leggero calo del –0,38%.
A partire dal picco di 5,25% dell'estate scorsa, i tassi Usa sono stati ridotti da metà settembre 2007 con l'emergere della crisi dei mutui.
Nel comunicato la FED afferma che le incertezze circa le prospettive di inflazione rimangono elevate,
ma poi aggiunge che nel corso dei prossimi trimestri si attende una moderazione dell'inflazione. Ma allora perché dichiara che i prezzi dell'energia ed altri prezzi di commodity sono in rialzo?
Quello che penso io, e che non conta nulla, e’ che ormai siamo arrivati al capolinea col giochetto dei tagli, senza che questi abbiano apportato chissà quali benefici. Forse avranno sostenuto i mercati, ma ora che si farà contro l’inflazione, del resto annunciata dalla stessa FED?

mercoledì 30 aprile 2008

S&P/Mib: la breve correzione dà vita a un nuovo Ross hook


Il breve arretramento di martedì ha contribuito a creare sull’ S&P/Mib un nuovo Rh, che ora rappresenta lo scoglio da superare per la continuazione del rimbalzo in corso. Sostanzialmente l’ Rh non e’ altro che una resistenza, che si differenzia dalle altre perché annuncia l’avvento di un nuovo trend una volta superata, almeno secondo quanto afferma Ross. Secondo questo trader, infatti, operare nella direzione della tendenza aumenta significativamente le probabilità di successo, cosa del tutto condivisibile.
34185 diventa così l’ostacolo da abbattere prima di affrontare i successivi 34590 e 34930, resistenze statiche. Per ora il supporto da osservare e’ a 32945, ma una volta superato l’ Rh gli stops saliranno, in rispetto al sistema di Ross che vuole una sequenza, in questo caso, di minimi e massimi ascendenti.
I principali oscillatori restano positivi, pur non ostentando eccessivo vigore. Anche il Sistema Esperto pare in sintonia con il momento attuale. Qualche dubbio sul medio periodo, ancora neutro ma leggermente tendente al positivo. La settimana non dovrebbe riservare particolari sorprese, salvo l’uscita di dati macro-economici inaspettati. Rimandiamo pertanto l’analisi alla prossima ottava, che dovrebbe indicarci le intenzioni degli operatori. Mantenere.

martedì 29 aprile 2008

Errata corrige


Nello scorso articolo parlando di un segnale d’acquisto scaturito dal breakout di un Ross hook, mi e’ stato prontamente fatto notare un errore, di cui mi scuso, commesso nella lettura delle barre, che invalidano quindi l’argomentazione. Nel rettangolo riprodotto e’ presente una congestione, all’interno della quale vi e’ una barra outside (vedi freccia) che smentisce quanto da me affermato in quell’articolo. A volte la pratica e il colpo d’occhio vanno a cozzare con quelle che sono le tesi altrui, che però sono costruite su solide basi e non possono essere sottovalutate.
Il buy lanciato in quel report, era attribuito ad una sequenza erratica, ma in realtà il vero segnale era stato da me annunciato molto prima, esattamente il primo di aprile nell’articolo “Pesce d’aprile? Non credo”. Attualmente siamo 2300 pt. al disopra.
Il nuovo conteggio parte da un’area di trading range, e la conferma C sta per dar vita ad un Rh che rappresenterebbe il punto di entrata nel mercato.
Le tecniche di trading altrui a volte sono lente e farraginose, per regole ed eccezioni che contengono, tuttavia sono di estrema importanza per trarne utili insegnamenti. Saper leggere quello che questi traders vogliono realmente comunicarci non e’ tanto semplice (i segreti li tengono per sé); sta a noi captare il meglio dei loro intendimenti e creare la nostra personale organizzazione di base.

sabato 26 aprile 2008

L’ S&P/Mib supera il Ross hook. Ora e’ buy!


Dopo la comparsa dell’atteso Ross hook, i prezzi dell’ S&P/Mib erano subito retrocessi sentendo il contatto della MM a 3 mesi, provando nella giornata di mercoledì a violare addirittura quella a 1 mese. Superata la prova positivamente, si e’ prodotta l’accelerazione che ha spinto le quotazioni a rompere la resistenza di 33952 pt. (Ross hook), portando il progresso della settimana ad un +0,39%.
Scatta pertanto un segnale d’acquisto coerentemente al sistema ideato da J. Ross discusso la volta scorsa, che guarda caso corrisponde ai punti di transito delle MM di breve e medio periodo. L’obbiettivo si pone attorno a 35200; tuttavia i prezzi potrebbero effettuare un veloce rally a chiudere il gap di gennaio a 35704. Questo per il breve periodo.
Per ciò che concerne la situazione di medio, la tendenza resta neutrale, quindi suscettibile di repentini mutamenti di direzione, che però potrebbero essere ben supportati dall’una o l’altra media mobile, e perciò normali pullback.
Il lungo termine resta invece negativo, e rimarrà tale fino al superamento di quota 37000.
Il modello di medio periodo in formazione e’ assimilabile a una “coppa con manico”, nome folcloristico per indicare una stretta congestione a ridosso di un’importante resistenza. Il segnale apparso oggi e’ di buon auspicio, e ad esso dovrebbe far seguito un’accelerazione verso l’obbiettivo già descritto più sopra.
Alziamo lo stop a 32945.

martedì 22 aprile 2008

Buy the “Ross hook”


La recente struttura assunta dai prezzi evidenzia un pattern (figura) rialzista noto come 1-2-3 low, la cui numerazione pone in risalto i punti chiave di inizio di un nuovo trend. Il punto 3, correzione del movimento, deve essere compreso fra un terzo e due terzi del punto 2, e funge anche da supporto all’azione dei prezzi. Il superamento del punto 2 e’ la conferma del pattern. Da questo momento, la correzione stabilirà un massimo relativo che verrà nominato Ross hook, dal nome del celebre trader americano J. Ross, puntualmente avvenuta oggi.
Ross afferma che il Ross hook sarà tale, e quindi valido, solo in presenza di una tendenza definita, e quindi la sequenza rappresentata dal 1-2-3 low costituisce l’elemento indispensabile per catturare un’eventuale inversione di tendenza sin dal suo primo affermarsi. Tutti i minimi e massimi che correranno nella stessa direzione saranno altrettanti Rh, e il trader americano suggerisce di incrementare posizioni alla rottura di ogni Rh. I vari supporti che si stabiliscono durante il movimento ascendente sono assimilabili ai così detti trailing stops (stop a salire), e la loro rottura determina l’uscita dal trade.
La metodologia e’ interessante perché consente l’ingresso in un mercato anche durante una fase di trend preesistente: e’ sufficiente entrare al superamento del primo Rh disponibile.
Da rilevare che Ross consiglia di attendere la comparsa del primo Rh prima di acquistare, senza anticipare il mercato alla rottura del punto 2.
In verità l’ Rh si presenta anche a seguito del break di una congestione, ma di questo se ne discuterà al momento opportuno.
Il superamento di 33952 (Rh) nell’ S&P/Mib confermerebbe la validità del nuovo trend in formazione. Il sistema di Ross si fonda su basi solide e analisi lungamente testate, ma se si e’ in presenza di un movimento secondario la salita si risolverà ad un semplice rimbalzo tecnico. Ciò non toglie nulla alla validità del suo impianto.

Erg ed Eni: due titoli a confronto


Ho pensato di sovrapporre i grafici di Erg (nero) e di Eni (rosso) per mostrare il diverso grado di appetibilità di due titoli dello stesso settore. Ad ognuno e’ stata applicata una MM a 3 mesi dello stesso colore del grafico. Sono anche stati evidenziati i punti di minimo e di massimo più significativi, per mostrare il diverso grado di apprezzamento e di sofferenza accusati dai due titoli nel periodo che va dal 2003 ad oggi.
La differenza sostanziale sta nel fatto che Erg raggiunge il top nell’aprile 2006, mentre Eni lo fa nel luglio dell’anno dopo. In tre anni e mezzo Erg mette a segno un +700%, Eni un +133% un anno più tardi. Il declino per Erg ha condotto il titolo dal top di 24 euro a 10, con una perdita del –58%; Eni dal top di 28 euro si e’ riportata a 20, con una perdita del –28%.
La domanda che ci si pone e’ come sapere in anticipo quale dei due titoli sarebbe stato più conveniente? Ebbene, tale risposta ce la danno le medie mobili. Infatti, nel caso di Erg la MM a 3 mesi si adatta molto bene al trend sia quando esso e’ positivo, sia quando e’ negativo. Eni infatti, ha un andamento più spigoloso, caratterizzato da correzioni un po’ più profonde, che la portano a tagliare più volte la MM a 3 mesi, dando oltretutto diversi falsi segnali di breve periodo.
Entrambi i titoli hanno dato di recente un segnale di acquisto. Forse si tratterà solo di un rimbalzo, tuttavia il settore di appartenenza potrebbe spingere i prezzi più in alto: molto dipenderà dall’andamento del petrolio, che continua ad apprezzarsi di volta in volta.
Erg attualmente sta combattendo con la propria MM a 1 anno, che da tre settimane ne ostacola la risalita. Eni e’ nella stessa situazione di Erg.
Il superamento di 14,75 per Erg rilancerebbe il titolo. Supporto: 13,75.
Eni, diversamente, ha già superato un’importante resistenza statica e la MM a 1 anno non dovrebbe rappresentare un problema. Supporto: 22,75.

domenica 20 aprile 2008

Piazza Affari rompe gli indugi e chiude la settimana in positivo


Ennesima lezione della borsa a chi crede di aver capito dove andranno a parare i prezzi, che vede l’ S&P/Mib chiudere l’ottava in progresso del +2,12%.
Ora la situazione si presenta rafforzata, infatti la seduta di venerdì conferma la positività del breve periodo, e in più mette un’ipoteca anche sul medio. A questo proposito occorre fare una distinzione proprio per ciò che riguarda il medio periodo.
Normalmente un segnale di acquisto che appare su un sistema e’ tanto più efficace quanto più e’ confermato da un segnale analogo che compaia sul ciclo superiore. Tuttavia nel coglierlo non bisogna trascurare la tendenza di fondo del ciclo ancora più lungo, che si farà sicuramente sentire. Ecco perché il TS guarda con sospetto questa fase - almeno quella riferita al medio periodo – distinguendo tra i due momenti: breve al rialzo, e medio neutrale.
Una cosa e’ certa però: il trader di breve, che era tornato short in prossimità della resistenza, ha dovuto chiudere l’operazione favorendo con le sue ricoperture ulteriori incrementi di prezzo. Ora l’obbiettivo si pone attorno a 35300 pt.
Fallisce così il modello ribassista descritto di recente, che anzi si trasforma in uno stop & reverse di pari efficacia. Anche l’ RSI concorda con questa tesi, rimbalzando sulla propria MM e tentando di uscire dal lato negativo del proprio campo d’oscillazione. Ancora una volta il segnale indicato lo scorso 27 marzo, in concomitanza con la divergenza positiva dell’oscillatore, mostra l’efficacia delle teorie di base dell’analisi tecnica dei grafici.
Supporto 32565.

giovedì 17 aprile 2008

Toh, rispuntano i compratori!


Sulla scia di dati macro uno peggiore dell’altro - petrolio tocca i $115 al barile; condizioni economiche indebolite e consumi che rallentano soprattutto per gli acquisti e le vendite auto; indebolito anche il mercato del lavoro; bolletta sugli alimentari alle stelle; - i mercati iniziano un rally sui dati positivi di Intel e JP Morgan Chase, tanto che l’ S&P500 migliora del +2,27%. E noi dietro come cagnolini.
La seduta odierna e’ stata caratterizzata da un buon rimbalzo (+1,59%). Il TS riportato sul grafico per ora si mantiene neutrale, tuttavia il pullback iniziato potrebbe generare nuovamente un segnale di acquisto, che verrebbe confermato al disopra di 33820, zona di transito della MM a 3 mesi.
Il trader di breve periodo (short) ora si trova in difficoltà, poiché vede i prezzi corrergli incontro e il superamento del livello appena citato farebbe scattare una serie di stop orders (enter long), posti dai trader di medio periodo, provocando ulteriori accelerazioni. Quindi, una situazione non facile da gestire. D’altro canto i ribassisti incalliti potrebbero piazzare ulteriori vendite proprio sulla resistenza, comportamento abbastanza coerente e in linea con le tendenze di grado superiore.
In ultimo, bisogna aggiungere che per il minimo di 32565, registrato ieri, passa la MM a 1 mese, che ha provvisoriamente sorretto le quotazioni. Una dura lotta fra due cicli che però non durerà a lungo.Resta solo da vedere il comportamento dei prezzi nell’affrontare l’uno o l’altro dei due livelli. Chi fosse rimasto alla finestra dovrà pazientare ancora.
Leggi anche gli “Eventi macro-economici” nella sezione “Links utili”.

martedì 15 aprile 2008

S&P/MIB: la spuntano i venditori


Già in apertura, avvenuta in gap-down, il mercato aveva mostrato il suo dissenso a seguito della cattiva chiusura di Wall Street in finire di settimana. Le quotazioni hanno tentato per ben due volte di recuperare il terreno perduto, ma alla fine il tutto si può assimilare ad una normale chiusura del gap di apertura.
L’ Expert di breve, coerentemente al pattern ribassista accennato venerdì, mostra la sua prima barra nera indicante neutralità, o quanto meno la chiusura di eventuali acquisti dell’ultima ora. Si riaffaccia così lo spauracchio ribassista.
Dal punto di vista dell’etichettatura delle onde di Elliott possiamo osservare il completamento dell’onda (3) o (C), e quindi lo stop di onda (4) o (1) a contatto della MM a 3 mesi; a tale proposito la progressione dell’onda (4) potrebbe non essere terminata, e l’attuale discesa rappresentare solo un movimento minore. Il tempo ci chiarirà la situazione.
Ma questo fa parte delle teorie, a noi interessa quello che l’analisi ed i TS ci suggeriscono. E allora abbiamo:
- a) Trend di breve = neutrale
- b) Trend di medio = ribasso
- c) Trend di lungo = ribasso
Netta prevalenza della negatività quindi, e occorrerà tenerlo presente nelle future scelte per i nostri investimenti.

lunedì 14 aprile 2008

Dove arriverà Finmeccanica?


Finmeccanica, assieme ad altre quattro o cinque bluechips pare poter procedere in contro-tendenza rispetto al proprio indice.
Dal minimo dell’autunno 2002 in cui il titolo quotava circa 8,50 euro, si e’ verificato un forte allungo fino al top di 24, da cui e’ iniziata una correzione di medio periodo che ha condotto i prezzi al test di 18 euro. I rimbalzi scaturiti da quell’area hanno incontrato una resistenza attorno ai 22 euro, che si e’ fatta sentire anche in questa settimana. Il ritracciamento di questi mesi e’ coerente al primo livello di Fibonacci (-38,2% dell’onda), e potrebbe non essere ancora terminato.
Nella rappresentazione dello schema delle onde di Elliott, Finmeccanica pare aver esaurito l’estensione dell’onda III, e se il conteggio e’ corretto tra qualche tempo comparirà anche la quinta ed ultima onda V.
L’ MACD si e’ riportato sopra lo zero e questo e’ confortante, tuttavia porrei attenzione al livello di 20 euro, che se cedesse condurrebbe nuovamente al test dei 18, vanificando lo sforzo dell’ MACD.
Per il breve periodo, la seduta di venerdì (-1,63%) ha intaccato il momento favorevole attraversato dal titolo che potrebbe scendere anche a 20.95, minimo precedente. L’appiattimento attuale delle MM più importanti conferma la scarsa forza di Finmeccanica, che potrebbe continuare ad altalenare fra 18 e 24. L’oscillazione attuale marcata come onda IV dissuade dal prendere iniziative se non in prossimità di livelli chiave quali 18 e 24, che delimitano il campo di oscillazione. Infatti, questo e’ uno dei pochi casi in cui l’ Expert potrebbe fallire il segnale positivo comparso il 7 marzo, tanto e’ che i prezzi stazionano ancora attorno a 21, proprio come allora. Maggiori delucidazioni non ci provengono neppure da un’analisi di più lungo periodo.

domenica 13 aprile 2008

La settimana dell’ S&P/MIB


Chiusura settimanale in leggero calo per l’ S&P/Mib (-0,50%), che non riesce a superare la MM a 3 mesi (intermedia). E’ stata sufficiente la sola seduta di venerdì per mettere in discussione i progressi dell’intera ottava.
Lo scenario favorevole, incoraggiato dal rimbalzo di fine seduta di giovedì, si e’ logorato proprio il giorno successivo, che ha smentito i buoni propositi degli operatori, oltre alle speranze del trader di breve. A questo proposito direi che il segnale di fine settimana e’ ancora da confermare, cosa che vedremo probabilmente già da lunedì prossimo.
La trend di breve periodo che supportava il rimbalzo e’ stata bucata, e questo statisticamente e’ di malauspicio. La breve congestione dei prezzi a ridosso della MM a 3 mesi, evidenziata nel cerchietto, descrive un pattern (modello) che in specifiche situazioni (contatto con una MM, contatto con una resistenza, contatto col bordo superiore di un canale, ecc.) si trasforma in una topping formation (punto di inversione), la cui conferma definitiva e’ data dalla rottura del minimo dell’ultima barra, che di per sé costituisce già un sell-point (segnale di vendita).
Il Sistema Esperto applicato ai prezzi evidenzia spesso queste fasi, che nel nostro caso appaiono già in buy-mode (segnale verde di acquisto). Il Sistema evidenzia un incremento della volontà rialzista, ma non può determinare quanto a lungo durerà la fase. Ebbene, la conferma di cui sopra – e quindi l’errore dell’Expert – altri non sono che il pattern appena descritto: il falso segnale si trasforma in uno stop & reverse di notevole efficacia nell’oltre 80% dei casi. Tale situazione si manifesta anche in presenza di divergenze fra indicatori e prezzi.
Nel nostro caso, il perdurare della negatività nel medio e nel lungo periodo (vedi nastro arancio in basso) rappresentano un ulteriore elemento di perplessità riguardo alla bontà del rimbalzo cui abbiamo assistito. Non a caso nell’articolo del primo aprile parlavo di un rally “…con target price sui 34000 pt. resistenza e territorio di transito della MM a 3 mesi.” (33823 toccati, mentre la MM si e’ spinta fino a 33845), e aggiungevo che “…solo il suo superamento (della media mobile) potrebbe farci rientrare in un periodo di maggiore tranquillità.” Quello che avverrà nei prossimi giorni non e’ dato sapere, tuttavia terrei d’occhio gli sviluppi onde costatare la validità del pattern di cui sopra. Un’eventuale nuova discesa vedrebbe prevalere ancora una volta il buon senso dell’investitore di medio periodo rispetto a quello di breve, costretto dalla sua strategia ad inseguire i continui mutamenti di direzione. Ovviamente non mi riferisco alle persone fisiche, bensì ai sistemi operativi automatici.

venerdì 11 aprile 2008

Terna verso nuovi massimi?


La permanenza al disopra della MM a 1 anno e la rottura al rialzo della precedente barra settimanale confermano la positività di Terna nel medio-lungo periodo. L’ MACD avalla tale possibilità rimbalzando con precisione dalla linea dello zero, assegnando al livello di 2,60 un importante supporto.
La situazione vede il Trading System neutrale sul breve periodo, mentre passa a rialzista sia nel medio che nel lungo.Il titolo e’ stato collocato in borsa nell’estate del 2004 e da allora si e’ sempre ben comportato, passando da 1,60 euro ad un massimo di 3,00. Attualmente quota 2.78, e sembrerebbe avere buone possibilità di rivedere i recenti massimi.
Anche le MM più veloci, a 3 e 6 mesi sono ben impostate ed entrambe transitano al disopra di quella ad 1 anno. Unico neo la divergenza negativa fra il grafico e l’ MACD, che però pare aver reagito sul proprio supporto.

giovedì 10 aprile 2008

L’ Expert e’ positivo su Tenaris


Il superamento di quota 2 euro, avvenuta a metà del 2002 ha proiettato il titolo a testare i 20 (+900%), livello da cui e’ stato più volte respinto nei successivi tentativi. L’area attorno ai 12 euro ha comunque bloccato la correzione di Tenaris, che ora sta risalendo per riportarsi nuovamente verso i massimi livelli, o almeno ci proverà. La forte MM a 1 anno che ha sostenuto il titolo fin quasi tutto il 2007 e’ stata bucata con decisione, ed ora si sta appiattendo ad annunciare l’avvento di una fase laterale abbastanza ampia che vede come campo di oscillazione una fascia che va dai 12 ai 20 euro. Il trading system applicato ai prezzi ha finora reagito abbastanza bene, ed ora ci troviamo nella situazione che tutti e tre i sistemi di breve, medio, lungo periodo sono orientati al rialzo. Tuttavia il protrarsi del movimento laterale agirebbe meno puntualmente sull’ Expert, essendo costruito per portafogli di medio-lungo periodo. In questi casi per trarre il massimo del profitto e’ importante mutare strategia, tenendo d’occhio l’ MACD, operando in prossimità dei supporti e delle resistenze, fino a quando tali livelli vengano definitivamente abbandonati. L’ MACD aveva già anticipato il 29 febbraio la reazione del titolo dal supporto e i fatti gli hanno dato ragione. L’obbiettivo del rimbalzo si pone fra i 18,50 e i 19,50 euro. Sarà importante perciò monitorare il livello di 15.75, zona di transito della MM a 1 anno, che in caso di cedimento condurrebbe al test di 14,25.

martedì 8 aprile 2008

Può durare il rimbalzo di Italmobiliare?


Il grafico a barre settimanale illustra il movimento dei prezzi di Italmobiliare a partire dal ’96, quando quotava 9,50 euro (ovviamente rettificati). La forte impennata dei prezzi lo portava in poco più di un anno e mezzo a toccare i 40, da cui correggeva fortemente fino a riportarsi sui 17. Da lì, iniziava una lenta risalita, culminata con un’ultima impennata delle quotazioni che spingevano il titolo a registrare i 109 euro. Il resto e’ storia: le quotazioni sono letteralmente crollate fino a toccare i 49.
Questi momenti importanti sono stati da me etichettati con le cifre I-II-III-IV, che mostrano le rispettive onde secondo la dottrina di Elliott. Quello che ci interessa sapere e’ se la correzione (onda IV) sia terminata, oppure se dopo il rimbalzo di natura tecnica si assisterà a nuove discese.
Ebbene, se la numerazione si rivelasse corretta, allora con modalità tutte da vedere si salirebbe quasi certamente, poiché l’onda IV avrebbe già toccato un minimo associabile ad un importante livello di Fibonacci.Tuttavia proprio l’onda IV sembra avere le caratteristiche di un impulso (a cinque onde) e non di una correzione (a tre). Perciò detta onda potrebbe essere benissimo una A, e il rimbalzo in atto una B.
Se fosse così, allora la lettura del movimento nel suo insieme vedrebbe l’onda I nel punto in cui e’ stata posta la (I), e di conseguenza la I diverrebbe una III, e la III una V.
Dal punto di vista operativo ciò non cambia granché le cose, in quanto anche nell’eventualità di trovarci in una B l’obbiettivo potrebbe spingersi fino agli 86 euro. Il Trading System applicato al grafico dei prezzi mostra la sua valentia nel cogliere i momenti topici del titolo. La comparsa delle prime barre nere (attenuazione della pressione delle vendite) possono essere il preludio di ulteriori risalite.
Sarebbe interessante confrontare questi spunti con altri appassionati delle teorie elliottiane.

lunedì 7 aprile 2008

Dichiarazioni sulla macro-economia

“Le stime che pubblicheremo tra qualche giorno non stanno davvero migliorando e la maggior parte dei rischi al ribasso individuati sei mesi fa si sono materializzati” ha detto Strauss-Kahn ad una conferenza tenuta dal primo ministro britannico Gordon Brown. “Quindi questo vuol dire già che la previsione globale per l’economia globale è attorno al 3,7% per l’anno venturo, che è uno dei minimi degli ultimi due decenni” ha detto il capo del Fmi. (Reuter)
Una crescita mondiale al 3,7%, come stimato dal Fondo monetario internazionale, è una buona notizia. Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici e monetari J. Almunia durante la giornata conclusiva dei ministri delle Finanze europei. (Reuter)
Il Fmi comunque prevede le stime di crescita dell’ Eurozona ad uno striminzito 1,3%.
(Il Sole 24 Ore)
“La Fed è uno dei principali responsabili di questa crisi, e ha tollerato la speculazione in campo immobiliare e non sta usando gli strumenti di cui è dotata fin dal periodo della Grande Depressione. Mi auguro che il Congresso riveda i poteri assegnati alla Fed, e la riporti al suo compito che è quello di mantenere la stabilità dei mercati finanziari”. Lo ha detto S. Roach, presidente della Morgan Stanley Asia. Bacchettata di Roach anche per la Bce preoccupata per l’inflazione e quindi poco lungimirante. (Il Sole 24 Ore)
a
Questo il riassunto dei commenti sulla macro-economia. Pareri discordi e contrastanti, ossia ottimistici e pessimistici.
Ho letto un sottotitolo che parlava di peggior crisi dopo quella della Grande Depressione, ma poi nell’articolo l’argomento non era menzionato.
Ho sentito al telegiornale che le stime di crescita per quest’anno saranno inferiori al mezzo punto percentuale. Mi sembra che la preoccupazione dei politici, promesse elettorali a parte, stavolta sia da prendere sul serio.
Domanda: si può investire nel lungo periodo a fronte di tutte queste contraddizioni?.

domenica 6 aprile 2008

Trading Systems

Detti anche Expert Systems, sono costruiti per generare segnali di acquisto/vendita di strumenti finanziari quotati nel mercato. Sono da prendere sul serio?
Difficile rispondere a questa domanda in modo sintetico. Pero’ voglio usare questo post per rispondere ad un lettore del blog, che mi ha inviato in allegato per email due “suggerimenti” dettati da due diversi TS da lui acquistati. Entrambi fanno riferimento all’ S&P/MIB in data 4 aprile (clicca col destro le due immagini ed aprile in un’altra finestra).
a
Il sistema del primo (MST) e’ al ribasso.
a


Il sistema del secondo (HTS) e’ al rialzo.

a
Ma come - ci si chiederebbe - con quello che mi sono costati dicono cose opposte?
In realta’ non e’ cosi’, infatti il primo e’ orientato maggiormente in un ottica di medio-lungo periodo, l’altro e’ impostato per un’analisi a breve.
In linea di massima sono contrario all’uso di un sistema che non mi chiarisce su quali basi e’ costruito, tuttavia la statistica dice che e’ di gran lunga preferibile l’uso di questi strumenti, piuttosto che il nostro fiuto. L’importante e’ fare delle simulazioni su database con storici molto lunghi e valutarne l’attendibilita’.
Una cosa pero’ va detta: nonostante la complessita’ degli algoritmi che danno vita a questi Esperts, l’occhio umano (dell’esperto) puo’ filtrare meglio segnali contraddittori o non limpidi, riducendo cosi’ il numero delle operazioni e degli errori. Purtroppo nell’usare sistemi automatici ci si deve affidare a loro completamente, poiche’ non ci e’ dato sapere in anticipo se i segnali generati saranno corretti oppure no. Ecco perche’ l’applicazione di una ferrea disciplina e’ alla base del successo nel trading.

sabato 5 aprile 2008


In apertura di settimana avevo rilevato che qualche novità era in vista sul nostro indice. Difatti l’ottava si chiude all’insegna del recupero, registrando un +5,21%. Non male.La trendline negativa e’ stata perforata con decisione ed ora le quotazioni si preparano ad affrontare la MM a 3 mesi, che e’ in via di appiattimento, e le resistenze statiche posizionate in area 34500.L’oscillatore concorda con la situazione attuale, segnalando il cambiamento dell’umore degli operatori, assumendo un’inclinazione più marcata, confermando così la divergenza positiva menzionata la volta scorsa. Tra breve andrà affrontata la linea dei 50 pt. equiparabile all’ostacolo offerto dalla MM a 3 mesi evidenziata nel grafico. Dire ora se questi primi ostacoli verranno superati sarebbe un tirare ad indovinare, tuttavia le modalità con cui si e’ affermato questo rimbalzo aprono spazi ad ipotesi ottimistiche, in quanto l’evento e’ collocabile nell’ottica del medio periodo. Soltanto la possibilità di un movimento laterale dei prezzi renderebbe poco produttiva la reazione in corso, in quanto la fase speculativa ribassista, scaricherebbe gli eccessi in modo orizzontale anziché verticale. Questo aspetto si manifesta spesso anche durante le fasi rialziste, solo che in quel caso e’ molto gradito all’investitore e quindi passa inosservato.Il contatto con l’obbiettivo, quantificabile sui 34000 ~ 34500 pt. potrebbe produrre un pullback in area 32000, che rappresenterebbe un’opportunità di acquisto per coloro che hanno diffidato del segnale giunto martedì.La fase descritta e’ riferita al breve periodo, mentre per il medio e lungo periodo la situazione resta ancora incerta, specie per quest’ultimo.A tale proposito i sistemi di medio e di lungo sono ancora orientati alla negatività, tuttavia per il medio potrebbe comparire già nella settimana a venire un segnale di attenuazione del grado di rischio, con gli indicatori che si posizionerebbero su aree intermedie.Abbiamo quindi questo quadro: breve al rialzo; medio neutrale; lungo al ribasso. La settimana entrante potrebbe non essere sufficiente a chiarire la situazione.

venerdì 4 aprile 2008

Conteggio

di Gori Capano
a
… E’ quella che avevo etichettato come onda 4 nel settimanale che ha insinuato il dubbio… Morta prematuramente, anche se il mercato, qualunque cosa faccia, ha sempre ragione... va seguito.Ma la pulce nell’orecchio era entrata… Le onde hanno “personalità” da sviluppare nel contesto in cui sono collocate, linee guide da seguire.Le terze onde, non importa la direzione, devono essere potenti, violente… La terza della terza sfiora il magico… peccato capirlo dopo!!! O peggio, beccarla nel verso contrario!!Insomma nel conteggio c’era qualcosa che non mi soddisfaceva appieno… conta e riconta… numeri e Fibonacci… poi la lampadina s’accende...e se fosse!?? Confesso di aver dato un’occhiata nei vari blog x vedere se qualcuno avesse un conteggio simile… Fino ad ora, non mi pare… C’è un’intervista della Turri che afferma "la struttura non è completa" e che “la salita è correttiva”!!Grazie Maestra se qualche volta ci deliziassi anche con qualche grafico te ne saremo eternamente grati!! Io, se gradisce, Le farei anche di più… Nell’attesa… accontentatevi dei miei!!
Saluti.

giovedì 3 aprile 2008

La recessione e’ solo uno spauracchio?

L’intervento di mercoledì di Ben Bernanke al Joint Economic Committee era atteso, per quanto mi riguarda, nella maniera in cui si e’ svolto. Non si poteva nascondere ulteriormente la verità sui rischi reali di una recessione, probabilmente già in essere, addolcendo però la pillola con proclami di una ripresa economica molto vicina. “Talmente vicina che arriverebbe ancor prima che la recessione stessa si manifesti” aggiungo io. E’ la maniera mediatica di dire le cose non come sono, ma come la gente vuol sentirle.Per dire che si sta entrando in recessione si dice stiamo assistendo ad un rallentamento dell’economia; per dire che potremmo assistere ad un crollo del mercato si dice che si avrà una contrazione dello stesso, subito precisando che vi sarà un atterraggio morbido; e ancora, parlando di inflazione si dice che ci sarà una diminuzione della domanda.Purtroppo questa e’ una vecchia regola che da sempre vige nel mercato, anche e soprattutto in quello americano, che nella crisi del 2000 vedeva abolita la parola “vendere” dal suo dizionario. I gestori proibivano letteralmente ai loro operatori e promotori di usare con la clientela questa terrificante parola. Alcuni gestori più illuminati consentivano di parlare di alleggerimento delle posizioni, e via dicendo.La storia tende a ripetersi, anche se con modalità diverse, e anche stavolta non vi saranno eccezioni. Queste cose le leggevo in un testo americano molto importante pubblicato per la prima volta negli anni ‘quaranta: “Technical Analysis of the Stocks Trend” di Morphy & Edwards. Nel testo, oltre all’analisi tecnica classica, si fa un interessante riferimento anche agli aspetti psicologici del mercato.

Il Brent al termine della corsa?

Nell’intervento del 20 febbraio scorso, si paventava l’ipotesi di un superamento di quota $100 al barile del petrolio. La grafica conferma appieno il raggiungimento dell’obbiettivo.
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Dall’inizio del 2007 le quotazioni del brent si sono impennate, sostenute da una MM ad 1 anno che sale molto rapidamente. Più o meno similmente, anche l’evolvente logaritmica sostiene il ripido trend nei momenti di correzione, ed il grafico mostra abbastanza distintamente le cinque sotto-onde dell’impulso – l’ultima ancora informazione.
Le sotto-onde 1 e 3 sono simili, per cui la 5, in cui ci troviamo, o e’ giunta di già al livello massimo, o andrà ad estendersi ulteriormente risalendo ben al disopra dei prezzi visti. Il superamento di quota 107 aprirebbe la strada ad ulteriori rialzi, dando vita all’estensione ipotizzata, mentre al contrario il cedimento di quota 98 prima, e di 95 poi, rappresenterebbe il segnale di un ridimensionamento della spinta rialzista, che condurrebbe a sondare il supporto di medio periodo a $87/86.50, area determinante al disotto della quale si aprirebbe una voragine ribassista – in questo caso auspicabile. Attenzione quindi all’evoluzione dei prezzi delle prossime settimane, che grazie all’accelerazione impressa in questi ultimi tempi, ci rivelerà le vere intenzioni del mercato del petrolio.

mercoledì 2 aprile 2008

Pesce d’aprile? Non credo.

Con la seduta di martedì 1 aprile, l’ S&P/MIB rompe gli indugi (+2,84%), e si appresta a compiere l’atteso rimbalzo di breve periodo. Dico subito che l’effetto “Expo 2015” che ho letto navigando, non c’entra nulla: come sempre il nostro indice si e’ mosso a rimorchio di tutti gli altri.
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La rottura decisa della MM a 1 mese, unita alla divergenza positiva confermata dall’ RSI modificato, annunciano palesemente l’avvento di un rally con target price sui 34000 pt. resistenza e territorio di transito della MM a 3 mesi.
Fine di onda 3 (o di C) quindi, e strada libera ad onda 4 (o inizio di una ripresa sottoforma di accumulazione – una nuova onda 1). Ma questo aspetto elliottiano lo esamineremo nei prossimi appuntamenti.
Cavalcare questo rally? Si può fare, solo si rammenti il grado di rischio insito nel posizionamento dell’oscillatore che si muove ancora in zona negativa e che incontrerà il primo scoglio sui 50 pt. (attualmente ne segna 42) - chi vorrà farlo agisca con decisione, ma si cauteli con uno stop a 31260. L’evento potrebbe essere favorito anche dall’assenza in questa settimana di eventi macro-economici rilevanti. Al solito, il neo rappresentato dal gap aperto il 25 scorso, e che in questo caso funge anche da supporto. Il movimento per ora resta inserito in un’ottica di breve periodo, essendo la MM a 3 mesi ancora ben al disopra dei prezzi attuali, e solo il suo superamento potrebbe farci rientrare in un periodo di maggiore tranquillità.

domenica 30 marzo 2008

Elliott e l’ Euro

La situazione attuale dell’euro nei confronti del dollaro americano non e’ dissimile da quella descritta nell’articolo del 21 marzo scorso. Si e’ solo spostato il conteggio delle onde in maniera più adeguata rispetto alla personalità delle onde stesse.
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A partire dalla metà del 2006 le quotazioni dell’euro, dopo aver toccato la MM ad 1 anno, sono proseguite al rialzo staccandosi da essa ed accelerando con decisione verso l’alto. Considerata terminata la correzione sul finire del 2005 con l’onda II (oppure B) di grado Ciclo, da allora si e’ assistito ad una ripresa inizialmente piuttosto timida, dati i livelli abbastanza alti raggiunti, circa 1,30 rispetto al dollaro; poi la svolta, o meglio la conferma: il movimento diventa fortemente speculativo (allontanamento dalla MM di lungo periodo) ed assume un andamento parabolico, tipico in queste fasi. Questo conferisce al tutto un senso di omogeneità riconducibile quindi ad una sola unica onda.
La lunga onda III (o C) di grado superiore Ciclo e’ identificabile come una estensione della cinque di grado inferiore (Primario), infatti in quest’ultima sono distinguibili le tipiche nove sotto-onde di grado Intermedio, che hanno formato la sotto-onda 3 (verde). Ci troveremmo pertanto nello stadio di accelerazione dato dall’avvento della sotto-onda 5, che però va detto, alla fine potrebbe rivelarsi essere ugualmente parte integrante della 3. Detto in altre parole, l’attuale sotto-onda 5 potrebbe ancora essere un’ulteriore estensione della 3, che vedrebbe al suo interno 13 sub-onde anziché 9.
Qualunque delle due eventualità si rivelasse corretta, avremo per i prossimi mesi un ennesimo rafforzamento dell’euro. L’incremento del +2,46% del valore della moneta europea durante la settimana avalla quanto finora discusso.

sabato 29 marzo 2008

La settimana dell’ S&P/MIB

L’indice delle bluechips termina l’ottava all’insegna di una seduta piuttosto piatta – appena 220 pt. fra minimo e massimo - il progresso invece si attesta al +4,36%, rispetto a venerdì scorso.
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Tale evento, se paragonato all’andamento del grafico a cadenza settimanale, si nota appena. Il Sistema Esperto di medio periodo applicato ai prezzi resta negativo, e non vi sono elementi che facciano ritenere che qualcosa possa mutare, almeno nell’immediato. Soltanto l’ MACD pare in procinto di rigirare, anche se per ora resta al disotto della propria trigger line (media mobile).
La colorazione delle barre e’ eloquente, e come si può osservare anche dalla pendenza della MM a 3 mesi, il trend punta in basso abbastanza deciso. Il Sistema si e’ ben comportato anche in passato, reagendo prontamente alle oscillazioni dei prezzi, generando segnali di allerta non più di due o tre volte all’anno. Ciò ha determinato un notevole risparmio sulla gestione degli investimenti (commissioni), consentendo al contempo di operare assai vicino ai punti di svolta del mercato. Similmente, anche il Sistema di medio-lungo periodo ha fornito le giuste indicazioni (vedi nastro verde e giallo in basso), riducendo ulteriormente gli interventi dell’investitore.
Sembrerà strano, tuttavia gli algoritmi su cui e’ costruito il sistema sembrano avere doti previsionali. In realtà la loro forza sta nel segnalare con tempestività i mutamenti delle tendenze, in modo da indirizzare il risparmiatore verso l’operazione più sensata. Non e’ importante se il segnale risulterà erratico: tutt’al più ci si riposizionerà nella direzione precedente. Se l’investitore avesse l’accortezza di inseguire il trend dominante, anziché le oscillazioni minori, non vi sarebbe nessuna necessita’ di avvalersi di un Trading System.
Considerati i buoni risultati conseguiti dall’Esperto, attenderei un suo segnale prima di intervenire con nuovi acquisti.

venerdì 28 marzo 2008

Borsa Indiana: Quanto durerà il rimbalzo?

Similmente all’indice cinese, discusso di recente, anche quello indiano mostra l’indebolimento dei prezzi, che a seguito di una decisa e prolungata correzione hanno tagliato la trendline logaritmica che ha sostenuto la fase rialzista fin tutto il 2007.
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Personalmente ritengo che quando elementi così importanti e significativi si vengono a determinare, ci avvertono che qualcosa e’ cambiato, e che la lunga corsa dei prezzi ha ormai raggiunto il proprio stadio finale.La MM supportiva ad 1 anno ha accompagnato la salita dell’indice indiano, interrotta brevemente solo in concomitanza di correzioni di onde e sotto-onde importanti, che aldilà del rispettivo grado, hanno costituito la struttura portante dell’intero impianto rialzista.Nell’ultimo periodo il fenomeno oltre alla MM ha anche interessato la forte trendline logaritmica, dando così un significativo segnale di vendita. Al momento e’ in atto un rimbalzo di natura tecnica che potrebbe trovare ostacolo già a quota 17000, area di transito della curva e della MM stessa. Da ciò si evince che la discesa con buone probabilità non sia finita, e che le quotazioni potrebbero andare a testare i livelli di ritracciamento di Fibonacci posti a 14134, 11900, e 9670, che costituiscono i rispettivi obbiettivi della discesa. Ovviamente uno di questi livelli produrrà una reazione decisa, che potrebbe però essere solo provvisoria e che vedrebbe i prezzi puntare ancora verso nuovi minimi. Comunque il secondo o il terzo livello di ritracciamento dovrebbero rappresentare un buon punto da cui tornare agli acquisti con grado di rischio abbastanza sostenibile.La reazione in corso e’ per ora assimilabile ad un normale pullback verso il vecchio supporto, costituito dalla curva logaritmica. Occhio quindi ad un eventuale ritorno della negatività, che potrebbe spingere i prezzi verso il primo obbiettivo a 14234.