martedì 22 gennaio 2008

La crisi borsistica si propaga nel mondo.

di Borsaplus
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Le borse europee si sono piegate all'evidenza: c'e' un clima troppo negativo che monta, in generale, e pochi se la sentono di puntare sui prezzi attuali delle azioni. L'America oggi era chiusa ma l'Europa ha fatto storia da sola. In genere quando oltreoceano c'e' festa anche dalle nostre parti si lavora - almeno in borsa - poco. Oggi e' successo il contrario. Una grandinata di quelle che si tramandano si e' abbattuta sui mercati europei e alla fine si sono visti ribassi degni dell'11 settembre 2001.
Londra ha perso il 5,48%, Francoforte il 7,16%, Parigi il 6,83%, Madrid il 7,54%, Milano il 5,17% e la Svizzera il 5,26%. Tutti allineati, tutti d'accordo, la convinzione comune e' questa: "meglio vendere che stare a penare ancora con i titoli in portafoglio". Tutti chi? Tutti. Piccoli e grandi investitori. Basta guardare i volumi: accelerazione ribassista e volumi in crescita. Un classico dei ribassi tosti. A dire il vero questo succede dall'inizio dell'anno, ma solo adesso lo si vede sul grafico con estrema chiarezza.
La mattinata era gia' iniziata male con Tokyo che aveva perso quasi il 4%. A scatenare la bufera, come c'era da aspettarsi, i titoli finanziari. Ma non solo questi, vedi l'Italia per esempio, dove a guidare il tracollo erano stati fino a meta' giornata Saipem, Fastweb, Cementir, Prysmian, Luxottica, tutti con perdite superiori al 5%. Guidava la mandria in fuga Saipem con il 7,53%. La preoccupazione dei venditori del titolo era evidente. Con la recessione, o qualcosa del genere, in arrivo, il petrolio sarebbe sceso e quindi meglio disfarsi dell'asset alla velocita' della luce. Unicredito (erano o non erano i bancari a dover scendere?) tutto sommato reggeva perdendo solo quasi il 5%.
In finale di giornata tutto pero' diventava piu' chiaro: a guidare la discesa Unicredito, com'era giusto che fosse, con il 9,71%, ma a un'incollatura Saipem la tallonava a -9,32%. Delle 40 blue chips nessuna si è salvata. Il titolo che ha fatto meglio e' stato Italcementi con -1,04%. Una storia perfetta da raccontare ai nipoti.
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