domenica 23 marzo 2008

Continuerà la corsa dell’ Euro?

Dopo un minimo attorno a 0,83 raggiunto intorno alla fine del 2000, l’euro ha iniziato a risalire rispetto al dollaro americano fino a toccare in due forti strappate quota 1,59. Il primo strappo lo portò a registrare 1,29 pt. a fine 2003, cui seguirono due anni di consolidamento in cui furono toccati valori anche più alti, come ad esempio a fine 2004 in cui l’euro arrivò a 1,36. Poi dopo l’ultimo assestamento che riportò l’euro a 1,17 questo riprese a salire fino a registrare i recenti 1,59.
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La sequenza descritta attraverso l’analisi elliottiana vede il primo impulso (onda I oppure A) terminato. Attualmente le quotazioni della moneta europea corrono lungo l’onda III (o C), e la struttura che si sta componendo pare indicare che il movimento ascendente sia prossimo ad esaurirsi [sotto-onda (5)] per far posto ad un’onda IV, o nell’ipotesi che l’ultima salita risultasse una C, ad un’inversione di tendenza.
L’andamento parabolico che sta assumendo l’euro lascia supporre che il conteggio adottato possa essere suscettibile di ritocchi, non essendo esclusa la possibilità che la sotto-onda (3) sia tutt’altro che finita. Dico questo perché generalmente la terza onda di un grado qualsiasi e’ abbastanza lunga, e l’attuale (l’onda III) non e’ così poderosa, per ora. Nel caso si trattasse invece di una C, sarebbe tutto abbastanza normale e probabilmente ci staremmo avvicinando al capolinea.
Trattandosi di monete, suscettibili nelle loro fluttuazioni a fenomeni derivanti da manovre finanziarie adottate da banche centrali, in grado di determinare forti e improvvisi cambiamenti, verrebbe da pensare che alla fine il loro valore dovrebbe tornare a livelli ritenuti più equilibrati, diciamo attorno alla parità. Tuttavia l’analisi delle onde contrasta con quest’ipotesi abbastanza sensata, e l’ MACD in basso nel grafico indica un’ulteriore crescita dell’euro, tant’e che non compaiono ancora divergenze tra di esso ed i prezzi. Certo che se così fosse, il rapporto euro/dollaro raggiungerebbe livelli impensabili allo stato attuale. Nelle analisi di medio-lungo periodo, infatti, le divergenze rivestono una certa importanza perché rivelano in anticipo l’indebolimento della tendenza. Il primo obbiettivo di 1,585 e’ già stato toccato, ma quello più consono ad un’onda III sarebbe situato a 2,06 più o meno entro la metà del 2010. Ovviamente si tratta di proiezioni di rette che tendono a questi dati. Comunque, proprio da quota 1,59 toccati in settimana sembra iniziata la correzione dell’euro, che potrebbe rivelarsi però un semplice pullback.

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