mercoledì 19 marzo 2008

Oggi in borsa

L’ S&P/MIB chiude la sessione odierna in calo -1,79%. Ma non doveva cominciare la ripresa? In molti siti e blog finanziari ho letto molti “io lo avevo detto”. Altri non fanno che ripetere del buon stato dell’economia americana. Avranno mica la percentuale?
Che il mercato Usa perda meno di quello europeo - e sicuramente molto meno di quello nostrano - e’ un fatto assodato, ma ciò non toglie che alla fine, FED o non FED, gli obbiettivi che il futuro ha in serbo per i mercati verranno raggiunti. E’ già successo con Greenspan e accadrà ancora con Bernanke, suo successore.
Il mercato, come spiegano bene nelle facoltà di economia, funziona bene ed e’ tonico quando compratori e venditori si battono sullo stesso piano, equivalendosi pressappoco nel numero. Ma quando tutti vogliono comprare, o tutti vogliono vendere, il gioco non funziona più: si creano bolle speculative nel primo caso, e veri e propri crolli nel secondo.
Molti si illudono che l’economia possa essere pilotata a tavolino. In parte e’ anche vero, ma poi le conseguenze che ne derivano rendono impossibile governare gli avvenimenti, e le cure che si praticano si rivelano spesso peggiori della malattia stessa. Mi riferisco soprattutto alle borse che drenano soldi per le aziende quotate: passano con noncuranza da prezzi stracciati a quotazioni da capogiro e viceversa, e tutto e’ ritenuto perfettamente regolare. Ovvio, i regolamenti non li fanno certo gli sfigati. Ad esempio Bear Stearns dall’inizio del mese ha ceduto il –92,60%, incluso il +22,87% di ieri.
Il rimbalzo record di ieri a Wall Street e’ stato salutato positivamente dal mercato, ma poi se si somma che l’ennesimo taglio dei tassi viene fatto per placare il pessimismo degli operatori, e che le buone notizie sulle banche festeggiano un risultato “meno peggiore” delle attese, c’e’ poco da stare allegri. Inoltre questo forte incremento della volatilità fa pensare che gli avvenimenti in corso siano inseriti in un contesto ben più ampio del breve-medio periodo: durante la salita eravamo abituati a progressi giornalieri attorno al mezzo punto percentuale, ora invece gli scostamenti sono quattro o cinque volte superiori. La settimana in corso non ha in serbo avvenimenti particolarmente rilevanti, inoltre venerdì negli Usa le borse saranno chiuse, e gli altri mercati senza faro guida difficilmente prenderanno iniziative. Pazientiamo un altro paio di giorni per fare il punto della situazione.

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