sabato 8 marzo 2008

Riepilogo settimanale

L’ottava chiude in ribasso del -4,19%. Per avere un’idea di dove potranno frenare i prezzi, si e’ usato per questa analisi l’indice Comit, fotocopia del Mibtel e quindi dell’ S&P/MIB, per il fatto che avendo uno storico più lungo meglio si adatta ad una visione di lungo periodo.



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La salita del ’92, terminata nel ’94, e’ equiparabile ad un’onda I di grado Ciclo, che parte dal valore di 300 pt. fino a terminare a 800 circa, da cui inizia una correzione che riporterà i prezzi a toccare i 540 pt. nel ’95. Da lì, le quotazioni s’impennarono andando a segnare un nuovo massimo a 1650 (onda III) nel 1998. Dopo un crollo verticale nell’ottobre dello stesso anno, i prezzi accelerarono nuovamente verso l’alto, e in due strappi raggiunsero quota 2180 nel marzo del 2000.
Quest’ultima fase fu considerata da molti analisti lo stadio finale che concludeva il grande movimento di grado Ciclo, ossia l’ultima quinta onda, cui sarebbe seguito l’ennesimo crollo che completerà la correzione nel marzo 2003, riportando i prezzi a 960 pt. Il resto e’ storia vecchia: i prezzi hanno reagito fino a riportare in cinque anni le quotazioni attorno ai vecchi massimi.
Ma a questo punto l’errore. Ci si convinceva che la nuova fase rialzista, pur con le debite correzioni, avrebbe portato i prezzi oltre i massimi precedenti, invece iniziava un declino che e’ tuttora in essere.
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Se i seguaci di Elliott guardassero attentamente la fase successiva all’onda III, vedrebbero i due strappi rialzisti contando tre onde, non cinque come invece avrebbe dovuto essere un’onda impulsiva. Ciononostante in molti decisero che quella era ugualmente una quinta onda – l’onda assente era situata nei grafici a ore - e quindi che il minimo del 2003 chiudeva definitivamente la fase ribassista. Se ne dedusse perciò che si doveva per forza salire in altrettante cinque onde, di cui la salita del 2007 era la I Ciclo.
Ma anche se questo fosse stato il caso, si e’ trascurato di considerare il recente lungo rialzo come un’onda B Ciclo di una grande onda piatta, e che la discesa attuale possa perciò essere una C di pari grado.
Quest’ultima e’ stata per parecchio tempo una mia idea, ma poiché a ben “contare” i conti non convincevano per l’assenza di una correzione palesemente visibile, ho rivisitato la situazione precedente, ed e’ stato il “movimento a tre onde” dei massimi del 2000 a darmi l’idea: quella non era un’onda V, bensì la (X) di grado Primario di una piatta estesa (W)-(X)-(Y). Questa onda correttiva ha la caratteristica di estendersi oltre il massimo precedente, e di ricadere successivamente molto in profondità, almeno al disotto della (W). Si vede benissimo la zigzag (a)-(b)-(c) che va a formare la (X). La (Y) finale e’ una doppia zigzag (w)-(x)-(y) che chiude l’expanded flat, ovvero l’onda IV Ciclo. Di conseguenza, l’ultima lunga recente salita deve per forza essere una onda V Ciclo. Notare anche il testa e spalle non proprio ortodosso che si e’ formato in cima a quella che ritengo essere la vera onda V.
Questo lungo discorso per dire che il nuovo conteggio mostrerebbe una A (extension 3) in formazione – attualmente dovremmo trovarci sulla (3) del grado Primario. Notare infine come le evolventi logaritmiche abbiano aiutato l’analista durante le forti correzioni, segnando ogni volta la fine di un ciclo. Anche ora la curva rossa potrebbe rappresentare un ottimo livello da cui potrebbe partire un forte recupero (onda B Ciclo), che però non dovrà essere confusa con una inversione della tendenza in corso.

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